Titolo originale: Sukiyaki Uesutan Jango; スキヤキ・ウエスタン ジャンゴ
Nazione: Giappone
Durata: 120 minuti (originale) 98 minuti (internazionale)
Regia: Takashi Miike
Anno: 2007
Cast: Hideaki Ito, Masanobu Ando, Koichi Sato, Kaori Momoi, Yusuke Iseya, Renji Ishibashi, Yoshino Kimura, Takaaki Ishibashi, Quentin Tarantino

Trama:

Quentin Tarantino uccide tre banditi raccontandogli prima la storia degli Heike e dei Genji, due clan rivali in lotta tra loro. Un villaggio del Nevada è conteso da due clan: i rossi e i bianchi. Un pistolero appena arrivato in città potrebbe essere l’ago della bilancia per risolvere i problemi del villaggio e verrà corteggiato da entrambe le fazioni, ma deciderà di prendere tempo prima di schierarsi. Saranno una donna alcolizzata del posto e un’anziana ad informare il pistolero delle vicende che hanno condotto i clan nel piccolo villaggio e le atrocità eseguite sia da rossi (i primi ad arrivare) che dai bianchi. 

Secondo me:

Questo film partecipò alla mostra del cinema di Venezia, ma venne abbastanza ignorato da tutti e non fu mai rilasciato nelle nostre sale cinematografiche. Alla fine comunque il film è arrivato in Italia grazie alla Dynait uscendo per il mercato Home il 27 febbraio 2013. Meglio tardi che mai, visti gli omaggi ai nostri spaghetti western presenti nel film. La situazione del villaggioconteso e l’arrivo dello stranero richiama Per un Pugno di Dollari (e quindi anche La Sfida del Samurai, al quale Sergio Leone si ispirò), il personaggio di Tarantino si chiama Piringo, chiaro omaggio a Ringo e poi ovviamente ci sono scene simili a Django (come il mitragliatore nella bara).
Il film è un tipico western (con ovvie influenze nipponiche) con protagonisti dei duri pronti a tutto. La versione che ho visto io è quella da due ore, ma anche non sapendo cosa è stato tagliato, consiglio la versione ridotta. Ci sono infatti moltissime scene decisamente inutili che rendono troppo lungo il film, che comunque non risulta un mattone. Solo che se fosse stato un po’ più breve sarebbe stato più scorrevole. Resta comunque un ottimo prodotto anche se non certo tra i migliori di Takashi Miike che ha sfornato tantissimi grandi film ma anche moltissima roba mediocre. questo diciamo che è nel mezzo (ai livelli di Zebraman diciamo).
Molto belli i personaggi a capo dei clan: il capo dei bianchi è un fiero samurai-pistolero, il capo dei rossi è uno schizzato amante di Shakespeare. Odio profondo invece per lo sceriffo con la doppia personalità.
Molto carine le scene del passato con Tarantino giovane, girate su una scenografia decisamente ridicola ma bella! Epico il combattimento finale sulla neve (che ricopre il villaggio in circa 8 secondi!)

Un omaggio ai western che credo sarà apprezzato dai fan del genere e forse odiato dai puristi. Appunto per la sua natura polivalente potrebbe anche essere un buon punto di partenza per chi di western è invece a digiuno.

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