奇人密碼
Titolo Originale: 奇人密碼-古羅布之謎
Nazione: Taiwan
Durata: 104 minuti
Regia: Huang Wen Chang
Anno: 2015
Cast: Ricky Hsiao, Hsiao-shun Hsu, Chia-chia Peng, Yan Pui, Huang Wen Tze,

Trama:

ARTI-C è un robot di legno che vive grazie ad un misterioso potere chiamato l’Origine. Gli abitanti del villaggio nel quale vive assieme al suo inventore sono spaventati dalla sua presenza del robot ed uccidono il suo creatore costringendo così i suoi figli a fuggire dal villaggio assieme ad ARTI-C. Mo, primogenito dell’inventore, decide di dedicare la sua vita alla ricerca dell’Origine per non far spegnere ARTI-C e riscattare il nome della sua famiglia, mentre la sorella Tong è un’abile combattente ma soffre un po’ l’ingombrante presenza del robot. Nel loro viaggio lungo la Silk Road si fermeranno nel villaggio di Lou-lan dove però si troveranno invischiati in una guerra con una misteriosa popolazione chiamata Lop.

Secondo me:

Dato che oggi inizia il 18° FEFF di Udine ho deciso di guardarmi un film asiatico a caso e parlarne qua sul blog. E quando dico scelto a caso vuol dire che sono andato su un sito di film asiatici, ed ho scelto il primo film non coreano o giapponese in elenco e schiacciato il tasto play. Subito mi sono reso conto di aver beccato un kolossal in 3D con del fuoco in digitale fatto piuttosto male e stavo quasi per cambiare film, ma quando ho visto comparire nello schermo il primo personaggio ho cambiato idea perché si trattava di un pupazzo. Dato che quello era l’introduzione mi sono detto “bella l’dea di fare il prologo con delle marionette“, ma finito l’intro queste continuavano ad esserci. Insomma senza saperlo mi sono buttato in un film ad alto budget girato interamente con un mix di pupazzi e CGI con un risultato estetico davvero suggestivo e sorprendente! In passato ci sono stati anche altri film girati con tecniche simili e pupazzi come Team America , Strings  o il lavoro precedente dei creatori di questo film Legend of the Sacred Stone, ma a mio parere questo Arti è il più bello per quel che riguarda il lato artistico. Il film è coloratissimo e l’equilibrio tra i pupazzi e gli effetti digitali è perfetto perché questa non sovrasta l’eccezionale lavoro dei marionettisti ed anzi, guardandomi un po’ di making-of dopo aver visto il film (oltre quello che c’è nei titoli di coda) alcune cose che pensavo fossero interamente in CGI sono risultate essere reali. Magari poi gli effetti speciali sono stati utilizzati per rifinire le scene e in alcuni casi ci sono delle teaxture in bassa risoluzione, impronte che non vengono lasciate nel deserto, acqua brutta… ma nel complesso il risultato è da applausi.
Il film è un Wuxia-Fantasy ed è quindi pieno di combattimenti che risultano giustamente legnosi dato che si utilizzano marionette attaccate sulla testa dei marionettisti o tirate con dei fili su green screen, ma l’effetto è senz’altro piacevole. Paradossalmente invece la qualità scende quando uno dei combattenti è in CGI. L’aspetto estetico è quindi senza dubbio il punto di forza del film, mentre la storia non è particolarmente esaltante e la narrazione in alcune fasi è decisamente frettolosa e poco chiara. Inoltre nel film ci sono alcune forzature come un messaggio ecologista un po’ buttato lì e poco chiaro ed un uccellino rosso totalmente inutile per la storia ma che sicuramente avrà fatto vendere qualche pupazzetto.

Di film di questo tipo ce ne sono ben pochi in giro e sicuramente vale la pena dargli un’occhiata. Pare comunque che il film abbia avuto un buon successo e presto dovrebbe arrivare un sequel. Tra l’altro pochi giorni fa ha avuto una menzione speciale al BIFFF.

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