Ago
Titolo Originale: Xia Tian Xie Zou Qu; 夏天協奏曲
Nazione: Taiwan
Durata: 96 minuti
Regia: Huang Chao Liang
Anno: 2009
Cast: Bryant Chang Jui-Chia, Shara Lin, Kong Ding, Lin Mei-Siou, Calvin Li
Trama:
Ah Kwan è un ragazzo che vive su un’isola dell’arcipelago Kinmen, isole contese tra Cina e Taiwan, dove deve occuparsi della madre disabile. Passa molte ore al PC e scopre una bravissima pianista: Chen Wen Qing. Un giorno però la incontra casualmente in strada dato che la ragazza trascorre le vacanze estive sull’isola e i due inizieranno a piacersi trascorrendo l’estate migliore delle proprie vite, salutandosi con la promessa di rivedersi l’anno successivo. Alla fine l’attesa sarà ripagata ma non tutto andrà per il meglio…
Secondo me:
Premessa: è da parecchio tempo che non scrivo su questo sito e mi scuso. Dovrei finire l’università ad ottobre, da allora sarò ufficialmente disoccupato e potrei occuparmi meglio del sito. Per il momento sono a mezzo servizio.
Visto che non ho il tempo di far nulla ho deciso di rimandare gli articoli sui film che mi interessano davvero a data da destinarsi e intanto scrivere di un film semplice semplice del quale mi frega poco, quindi beccatevi questo inutile dramma sentimentale Taiwanese!
Di film orientali migliori di questo ce ne sono tantissimi ma questo qui ha catturato la mia attenzione per i motivi che vi elenco:
1 – L’attualità: scenario del film sono le isole Kinmen, un piccolo arcipelago nel mar cinese meridionale. Queste isole sono contese da Cina e Taiwan e in questo periodo ci sono un sacco di rivendicazioni territoriali in quelle acque. Quindi bho, era interessante capire un po’ meglio la situazione, anche attraverso qualche film (anche se questo non vi dice nulla!);
2 – Siamo in estate quindi ci voleva un film estivo;
3 – Tra i mille video idioti che i miei contatti postano su facebook ce n’è uno che ha attirato la mia attenzione: QUESTO QUA. Dopo averla vista mi sono messo alla ricerca di qualche informazione sulla ragazza. Lei è Shara Lin, musicista Taiwanese un sacco popolare in patria (è uscito tipo settimana scorsa il suo nuovo album piazzatosi al primo posto nelle classifiche di vendita Cinesi credo) e diventata fenomeno del web un paio di anni fa grazie al video appena postato. Questo è il suo film d’esordio nel quale è la protagonista femminile che si chiama Wen Qing.
La lunga introduzione mi serviva per allungare il discorso dato che del film non c’è molto da dire: è brutto e Shara Lin è meglio come musicista che come attrice!
Il film è abbastanza stereotipato nei personaggi: il ragazzo figo, l’amico simpatico e la ragazza contesa ma che alla fine si mette con quello figo. Come storiella romantica alla fine è soddisfacente ma un po’ vuota. Non succede nulla di che, non ci sono momenti strappalacrime o zuccherosi ma tutto è molto sobrio e quasi distaccato.
In più ci sono alcune storielle aggiuntive messe lì un po’ a caso, come quella di un vicino di casa di Shara che va a trovare la tomba della moglie morta ogni giorno, o la storia della malattia della madre del protagonista maschile Ah Kwan, interpretato da Bryant Chang, idolo delle teenager in patria.
Il film comunque merita soprattutto per la strepitosa rivelazione finale che anche le peggiori telenovelas sudamericane si sarebbero vergognate di mandare in onda!
Insomma un film del tutto evitabile, d’estate io consiglio solo film di squali!
Buona estate!!
Mag
Titolo Originale: Another Earth
Nazione: USA
Durata: 92 minuti
Regia: Mike Cahill
Anno: 2011
Cast: Brit Marling, William Mapother, Jordan Baker, Flint Beverage, Robin Taylor
Trama:
Rhoda è una brava studentessa che decide di festeggiare il suo ingresso al MIT con una bella sbronza ad una festa. Guidando verso casa viene distratta da uno strano puntino nel cielo. Quella notte è stato scoperto un pianeta che sembra essere la copia esatta della Terra. A causa dell’alcol e della distrazione derivata dalla scoperta, la ragazza causa un incidente nel quale perdono la vita una donna e un bambino mentre il padre di famiglia rimane gravemente ferito ma sopravvive. Rhoda farà 4 anni di carcere per questo e una volta uscita di prigione incontrerà segretamente a frequentare l’uomo al quale ha rovinato la vita e intanto sognerà di vincere un concorso per andare sul nuovo pianete nel quale secondo alcune teorie la linea temporale è cambiata nel momento esatto della sua scoperta.
Secondo me:
Grazie alla Fox Italia oggi esce nelle sale Another Earth, film indipendente low-budget americano che ottenne un ottimo successo al Sundence film festival 2011. Io me lo sono visto diversi mesi fa visto che mai mi sarei aspettato di vedere questo film uscire nelle sale italiane visto che dalle nostre parti la fantascienza non attira spettatori al botteghino, figuriamoci se potrebbe farlo un film fantascientifico che puzza di spocchiosità autoriale, di un regista esordiente e con una (bella) protagonista quasi esordiente… Per me sarà un bel flop di pubblico, nonostante sia molto bello e meriterebbe assolutamente di essere visto.
Tecnicamente è abbastanza gradevole e fa un uso intenso della camera a mano. Tante (troppe) inquadrature hanno velleità artistiche e magari ogni tanto sono anche piacevoli da vedere, ma mi hanno dato la sensazione di regia snob. Forse non è totalmente un difetto, anche Nicholas Winding Refn nei primi film si credeva il novello David Lynch (Fear X), mentre oggi ha trovato la sua strada ed è un regista eccezionale.
Anche la trama non è perfetta e forse a tratti anche prevedibile, soprattutto nel rapporto tra i due protagonisti. Ma certo è che i vari temi trattati sono forti ed affrontati con coraggio ed anche con un pò di originalità. Il nuovo pianeta appena apparso, nonostante resti abbastanza lì sullo sfondo e la storia viene retta dai due bravissimi protagonisti, ci porta a farci parecchie domande e a trarre le nostre personali conclusioni.
Il film infatti racconta la storia in maniera fredda e distaccata, senza mai scendere troppo nei dettagli e lasciandoci con un bel finale aperto. Il film insomma appassiona certamente per la storia dei due protagonisti, ma soprattutto per il mondo che li circonda e per quello che ci porta a pensare. Giusto per fare un esempio: c’è un collega di Rhoda, un personaggio secondario che si sfigura con la candeggina. Non c’entra nulla né con il pianeta né con la trama principale eppure rimane impresso e ci si chiede il perché si sia comportato a quel modo…
Non è un capolavoro ed è anche un po’ difficile da vedere se vogliamo. Ma visto con il giusto occhio riesce a dare parecchie soddisfazioni. Andate al cinema!
Apr
Titolo Originale: Jo-yong-han Se-sang; 조용한 세상
Nazione: Corea del Sud
Durata: 107 minuti
Regia: Jo Ui-Seok
Anno: 2006
Cast: Han Bo-bae, Ham Eun-jeong, Kim Sang-kyung, Park Yong-woo, Oh Jeong-se, Jeong Gyu-su, Lee Jong-su
Trama:
Un serial killer rapisce e uccide delle bambine orfane lasciando i loro cadaveri con dei bei vestitini addosso e delle strane bambole sulla scena del crimine. Ad indagare su questi terribili omicidi c’è il detective Kim che sospetta del fotografo Ryu, appena rientrato dagli USA, al quale viene affidata temporaneamente Su Yeon, bambina orfana che potrebbe rientrare perfettamente nel target dell’assassino. Ryu sembrerebbe anche manifestare delle capacità sovrannaturali e degli incontri apparentemente casuali con il detective alimentano i suoi sospetti…
Secondo me:
Era ormai da troppo tempo che non parlavo della Corea del Sud, il posto nel quale vengono prodotti i migliori film al mondo, secondo il mio modesto parere (ma anche loro fanno le loro belle troiate, presto ne parleremo). Torniamo a parlare di questo Paese con un lavoro non certo perfetto e che non rimarrà sicuramente nella storia ma che rimane comunque bello solido, ben strutturato con dei buoni colpi di scena e dei bei momenti intensi. The World of Silence è un thriller psicologico-drammatico con un pizzico di sovrannaturale e con tanti temi dentro che avrebbero potuto renderlo un minestrone insipido mentre invece si rivela essere un film parecchio gustoso anche se personalmente dopo averlo visto sono rimasto un pò male. Sarebbe potuto essere un capolavoro mentrre invece fa solo un ottimo lavoro nell’appassionare, sorprendere e anche commuovere ma manca qualcosa. Resta comunque un prodotto con una confezione ottima, degli attori perfetti (come praticamente ogni film coreano) e anche una bella fotografia e regia che alterna continuamente momenti da thriller non troppo adrenalinico a quelli più drammatici ma non troppo strappalacrime. Il film si basa su due elementi principali: il confronto tra il detective Kim e il fotografo Ryu e il rapporto tra questo e la bambina che gli vinene inaspettatamente affidata. Una cosa che un pò non mi è piaciuta è il poco approfondimento dei personaggi: di Kim non sappiamo praticamente nulla, solo che è uno stimato detective un pò sfaticato, mentre di Ryu sappiamo giusto che è un famoso fotografo, anche se poi qualche altra cosa salterà fuori su quest’ultimo, ma troppo poco. L’unica cosa che ci avvicina ai personaggi sono le ottime prove attoriali dei due (personalmente ho preferito Park Yong-Woo/ Kim a Sang-Kyung Kim/ Ryu. Bravissima anche Han bo-bae)
Per i film incentrati sulla caccia agli assassini uno dei primi indicatori di qualità è la prevedibilità: insomma se si capisce chi è responsabile degli omicidi. Qui ci si può arrivare ma anche questo fa capire l’atipicità del film: non è questo il punto, oltre all’assassino c’è dell’altro…
Si poteva anche calcare la mano su qualche tema pesante che invece rimane lì sullo sfondo. Non posso elencarli o rivelerei troppe cose, e un thriller va visto con meno elementi possibili.
Per me un film sopra la media e che lascia anche qualcosa. Non credo possa diventare il film preferito di nessuno, ma resta un ottimo prodotto.
Apr
Titolo Originale: Astrópía
Nazione: Islanda
Durata: 94 minuti
Regia: Gunner Bjorn Gudmunsson
Anno: 2007
Cast: Ragnhildur Steinunn Jónsdóttir, Snorri Engilbertsson, Davíð Þór Jónsson, Sverrir Þór Sverrisson, Pétur Jóhann Sigfússon, Halla Vilhjálmsdóttir, Jörundur Ragnarsson
Trama:
Hildur è una bella ragazza sposata con Jolly, disonesto venditore d’auto. Quando quest’ultimo viene arrestato per frode fiscale la ragazza è costretta per la prima volta nella sua vita a cercarsi un lavoro. Viene assunta in una fumetteria nonostante non sappia nulla di questo mondo e conosce dei nerd che la introdurranno nel “fantastico” mondo dei giochi di ruolo. Jolly però grazie a delle losche amicizie controlla la moglie dalla prigione e la gelosia lo porterà ad evadere assieme ad un folto gruppo di pericolosi detenuti.
Secondo me:
Un pò di tempo fa mi venne voglia di guardarmi qualche film islandese. Alcuni amici mi indirizzarono verso film bellissimi come Nói Albínói o 101 Reykjavík, poi iniziai ad andare totalmente a caso. Mi andò discretamente bene con Jar City, male invece con questa roba qua!
Premessa: conosco abbastanza il mondo del gioco di ruolo, ma fortunatamente ne sono uscito. L’eccessiva nerdosità ormai è una piaga che si stà diffondendo in maniera virale ovunque e persino in Islanda brufolosi e grassi individui sognano di essere valorosi cavalieri uccisori di draghi e trombatori di principesse. Tanti sono stati i tentativi di fare film sui giochi di ruolo: alcuni amatoriali e anche vagamente apprezzabili come The Gamers, mentre memorabile è stato il fallimento hollywoodiano dell’inguardabile Dungeon & Dragons con Jeremy Irons del quale e anche stato fatto un sequel, meno brutto ma comunque inguardabile pure quello!
Questo film qua invece in patria ebbe un’ottimo successo e varcò abbastanza in fretta i confini della piccola isola uscendo, perlopiù in DVD, in un sacco di Paesi, Italia compresa (quindi prima di vedere la versione francese sottotitolata cercate bene nel catalogo Dynit).
Conosciuto anche con il nome di Dorks & Damsels, il film è il primo lungometraggio del regista ed è una commediola innocente capace di strappare qualche sorriso ma che nel complesso annoia non poco. La vedrei bene sulle reti mediaset nelle mattinate estive. Visivamente e stilisticamente il film non ha molto da dire, anche se nelle scene d’ambientazione fantasy i costumi e le scenografie sono apprezzabili.
Inutile dire che la storia sia assurda (troppo facile l’ironia sulla bella figa che gioca a D&D, vi risparmio le battutacce!). Particolarmente brutto il finale nel quale però i Nerd veri potranno immedesimarsi!
Un film sicuramente rivolto ai giocatori di ruolo che lo apprezzeranno decisamente più di me, anche grazie alle numerose citazioni presenti. Per il resto del mondo non c’è nessun reale motivo per guardarlo.
Apr
Titolo Originale: Titanic II
Nazione: USA
Durata: 90 minuti
Regia: Shane Van Dyke
Anno: 2010
Cast: Shane Van Dyke, Marie Westbrook, Brooke Burns, Carey Van Dyke, Dylan Vox, Michelle Glavan, Kendra Sue Waldman, Josh Roman, Bruce Davison
Trama:
Nel 100° anniversario della disgrazia del Titanic viene costruito il Titanic II, lussuoso transatlantico che vuole portare a termine il viaggio del suo predecessore (anche se al contrario).
Neanche stavolta le cose andranno per il verso giusto a causa del distacco di un enorme iceberg dalla Groenlandia che causerà uno tsunami! Mentre la nave affonda, Hyden, proprietario della nave ed Amy, infermiera ed ex-ragazza di Hyden, cercheranno in ogni modo di sopravvivere!
Secondo me:
Proprio in questi giorni ricorre il 100° anniversario del disastro del titanic avvenuto il 14 aprile 1912. Numerose sono le iniziative in questi giorni mirate a ricordare l’evento e anche FilmPerPochi vuole fare la sua parte parlando di questo film qua, l’ennesimo prodotto Asylum che va a riempire queste pagine! Se non avete soldi o la voglia di andare al cinema a vedere la versione 3D del Titanic di James Cameron, in uscita proprio oggi in Italia, potreste sempre ripiegare su questo! Io non ve lo consiglio ma potreste farlo.
Dopo la solita panoramica aerea che contraddistingue praticamente tutti i prodotti Asylum il film inizia con una scena meravigliosa: un surfista aspetta che si stacchino pezzi di ghiaccio da un ghiacciaio per poter cavalcare l’onda! Dopo questa splendida introduzione andiamo a conoscere i protagonisti: le due infermiere iperfighe che si imbarcheranno sulla nave ed il proprietario del Titanic 2, interpretato da Shane Van Dyke (che ha anche scritto e diretto il film), un miliardario circondato da strafighe! Dopo le ridicole scene dei saluti dei passeggeri dalla nave finalmente si parte ma il riscaldamento globale non tarderà a far sciogliere mezza Groenlandia. Qui ci sono due scenette fantastiche: la prima è l’inizio della rottura del ghiacciaio che avviene in seguito alla caduta di un minuscolo conetnitore di neve da parte di un ricercatore. Non sarà la causa scatenante ma l’effetto è simpatico. Poi c’è un meraviglioso cambio di scena: il ghiacciaio cade nell’acqua e il cambio di scena
mostra un cubetto di ghiaccio in un cocktail! Fantastici tocchi di classe! Tra l’altro anche la ricercatrice che studia il ghiacciaio è una strafiga (Brooke Burns).
Lo tsunami trascina un iceberg che impatta con la nave che inizierà ad affondare. Le scene di panico sono geniali. C’è la scalintata più scivolosa della storia dei film, bellissima poi la suturazione di una ferita da parte dell’infermiera protagonista all’altra infermiera: una carta di credito e due strisce di nastro adesivo e apposto, la ragazza torna come prima! Nonostante la grossa quantità di troiate però ci si annoia abbastanza.
Shane Van Dyke riprende il suo ruolo già interpretato in Paranormal Entity ed in Transmorpher 2: quello del macho che dice cose come “it will be ok; it’s all right; it’s ok” Da ricordare anche l’attraversamento di un corridoio con un filo elettrico in acqua e la morte di una ragazza in mezzo ad una porta.
Gli effetti speciali si attestano sui soliti livelli mediocri di queste produzioni qua, però c’è un uso spropositato di elicotteri!
Nonostante il film sia infarcito di troiate però qualcosa non funziona. Non è divertente come gli altri film Asylum, ci si rompe abbastanza i coglioni. Stavolta vince Cameron!
Mar
Titolo Originale: Mega Shark vs Crocosaurus
Nazione: USA
Durata: 89 minuti
Regia: Christopher Olen Ray
Anno: 2010
Cast: Jaleel White, Gary Stretch, Sarah Lieving, Robert Picardo, Dylan Vox, Sean Cory, Nicola Lambo, Dylan Vox
Trama:
Un enorme coccodrillo salta fuori da una miniera di diamanti in Congo e il cacciatore Nigel Putnam riuscirà ad addormentarlo e lo carica su una nave. Intanto una nave della marina statunitense verrà attaccata dal Megalodon vincitore dello scontro con la piovra gigante, e l’unico sopravvissuto Terry McCormick verrà reclutato in un corpo speciale che ha il compito di uccidere lo Squalo. Squalo che farà visita anche alla nave di Nigel (che verrà reclutato anche lui), liberando in mare l’enorme coccodrillo che diventerà il suo nuovo nemico!
Secondo me:
Ieri 23/03/2012 è stata una data storica: la Asylum ha ufficializzato la produzione del terzo capitolo della saga di quello che ormai possiamo definire il Godzilla d’America: “Il Mega Shark“. Nella prossima avventura l’enorme squalo preistorico dovrà vedersela con una sua replica costruita dall’esercito americano in un film chiamato “Mega Shark vs Mecha Shark” (che ricorda appunto Godzilla vs Mechagodzilla).
Felicissimo per la notizia sono corso subito a vedermi il secondo capitolo del film, che avevo lì da parecchio tempo ma non avevo ancora avuto il coraggio di vedere dato che comunque il capostipite, Mega Shark vs Giant Octopus, non è che fosse proprio un capolavoro…
Nonostante il budget visivamente aumentato e il buon Chris Ray alla regia (Almighty Thor), questo film qua è anche più brutto purtroppo. Se nel primo film i mostroni giganti venivano fatti vedere raramente, qui sono al centro dell’azione e combattono, nuotano, SALTANO, uccidono e mangiano in continuazione. Peccato però che la computer graficanon abbia fatto molti passi in avanti e i mostri continuino ad essere inguardabili. Le proporzioni poi cambiano in continuazione e sono vagamnete incorenti, ad esempio nella miniera dalla quale esce fuori il coccodrillo non ci entrerebbe nemmeno mezza coda! Poi i mostri vengono visti all’ultimo secondo dalle povere vittime nonostante siano enormi. Emblematica la scena di un pescatore divorato su un’isoletta.
Ma vabbè chissenefrega, sono peccati veniali! Se ci si divertisse ci passeremo sopra a tutte queste cose! E invece, nonostante la svolta decisamente più action di questo film rispetto al precedente ci si annoia forse ancora di più. Se nel primo non succedeva quasi nulla qui succedono una marea di cose inutili in continuazione: è un continuo ideare piani geniali che falliscono miseramente, volare con l’elicottero da qualche parte, sparare senza far nulla ai mostri fino ad arrivare all’ultimo piano balordo che funziona. I dialoghi poi! Me ne ero lamentato già nel primo, ma qui davvero si raggiungolo livelli di assurdità epocali! Sembrano tutti ubriachi mentre parlano. Dicono cose senza senso, nella maggior parte delle occasioni danno delle risposte totlamnete slegate alle domande che gli vengono poste! Davvero, mai visti dialoghi più incomprensibili.
Per quel che riguarda il cast purtroppo stavolta non c’è Debbie Gibson, comunque omaggiata da Chris Ray in ben due occasioni: la prima nave distrutta dallo squalo si chiama USS. Gibson, e poi possiamo vedere un suo autografo appeso in un bar (credo sia suo…). La ritroveremo presto in Mega Python vs. Gatoroid comunque.
A rimpiazzarla nel ruolo di protagonista c’è Jaleel White, lo Steve Urkel di Otto Sotto un Tetto! Il suo personaggio è vagamente fastidioso, ma in linea con i personaggi della Asylum che spesso battibeccano tra loro. Assieme al cacciatore interpretato da Gary Stretch darà vita ai dialoghi più insensati della storia.
Nonostante le decine di case di polistirolo distrutte e i continui combattimenti delle bestiacce di scene memorabili ce ne sono ben poco. Citerei giusto la distruzione di uno stadio che espone un poster giapponese di Mega Shark vs. Giant Octopus da parte del coccodrillo e lo spuntino dello Squalo che ingoia un sottomarino nucleare intero!
Altro film parecchio brutto, anche peggiore del suo predecessore. Però cazzo! Squalo Gigante contro Coccodrillo Gigante, come si fa a resistere? Non vedo l’ora di sapere come avrà fatto il nostro eroe a sopravvivere, ma credo che questo non ci verrà mai rivelato!
Mar
Titolo Internazionale: Colour from the Dark
Nazione: Italia
Durata: 92 minuti
Regia: Ivan Zuccon
Anno: 2008
Cast: Debbie Rochon, Michael Segal, Marysia Kay, Gerry Shanahan, Eleanor James, Matteo Tosi, Alessandra Guerzoni, Emmet Scanlan
Trama:
In un casolare di campagna i devoti contadini Pietro e Lucia vivono e lavorano in attesa della fine della seconda guerra mondiale e del ritorno dal fronte di Luigi, il fratello di Pietro. Assieme a loro c’è Alice, sorella di Lucia, con problemi mentali e muta. In seguito ad un piccolo incidente nel pozzo delle strane luci iniziano a manifestarsi attorno al casolare. Improvvisamente gli ortaggi crescono miracolosamente mentre a Pietro guarisce un ginocchio dolorante e Alice torna a parlare. Su Lucia però le conseguenze non saranno così positive…
Secondo me:
Dopo anni e anni in giro per il mondo, dopo aver vinto qualche premio in qualche festival, dopo essere uscito in UK, Germania, Germania, Russia, USA, Canada, India, Kuwait e in qualche altro angolo del mondo, torna finalmente a casa l’horror indipendente di Ivan Zuccon. Grazie alla coraggiosissima e nuova realtà distributiva “Distribuzione Indipendente” anche noi possiamo quindi finalmente ammirare la splendida Debbie Rochon recitare nelle campagne ferraresi!
Come praticamente tutti i film di Zuccon anche questo qua è tratto da un racconto di H.P. Lovecraft, precisamente “The Colour Out of Space” che io non ho mai letto e non conosco. Pare che il film cambi parecchie cose rispetto al materiale originale, ma che lo faccia in maniera coerente dato che tra i premi vinti uno proviene anche da un festival dedicato allo scrittore americano. Comunque come ho più volte detto a me della fedeltà di un film al materiale originale mi interessa poco e valuto i film come cose a sè, e dal punto di vista strettamente cinematografico Zuccon ha fatto davvero un’ottimo lavoro ed è davvero una tristezza che in Italia abbiamo dovuto aspettare quasi 4 anni prima che venisse rilasciato.
Girato in digitale con un budget di circa 100.000 dollari (secondo l’imdb), con un cast internazionale di ottimi attori (tra l’altro un paio di loro saranno anche in Zombie Massacre di Boni e Ristori) il film è
convincente soprattutto dal punto di vista visivo. La narrazione invece è un pò altalenante con ritmi piuttosto bassi ed una continua alternanaza tra sogno e realtà che alla fine stanca e crea anche un pò di confusione. Il tutto è però fotografato in maniera eccelsa grazie all’ottimo montaggio, delle musiche perfette e l’ottima fotografia tanto calda di giorno quanto cupa di notte. Bellissimo e davvero ben fatto il trucco della Debbie Rochon posseduta, come tutti gli effetti sanguinolenti. Dal punto di vista tecnico quindi il film è curato splendidamente, giusto qualche effetto in CGI non mi è piaciuto molto ma considerando il budget sono più che buoni e comunque si limitano a qualche riflesso ed altra robetta di poco conto.
La storia però qualche pecca ce l’ha. Un paio di morti potevano essere tranquillamente evitate e i continui cambi di scena, per quanto fatti bene, possono facilmente far diminuire l’attenzione, soprattutto quando la scena si sposta sui vicini di casa o sulla loro amica ebrea. Anche il personaggio di Alice poteva essere sfruttata un pò meglio. Anche come viene risvegliata la presenza che rovina la tranquillità della famigliola mi ha lasciato un pò perplesso. Peccati veniali comunque!
Ottima prova corale del cast, con una Debbie Rochon che conferma la sua fama di regina dell’horror indipendente. Splendida! Anche gli altri comunque fanno il loro dovere, giusto i vicini di casa mi son piaciuti un pò meno ma forse anche perchè non li sentivo come personaggi importanti e le scene con loro mi quasi disturbavano.
Gran bel pezzo di horror low-budget. Il film è ancora in sala quindi se volete vedere un bel film sulle possessioni con qualche blasfemia qua e là guardate questo invece di quella cagata de “L’Altra faccia del Diavolo“.
Se poi non trovate il film nelle sale è disponibile anche in streaming su OWN AIR (lingua originale con sottotitoli)