Titoli Internazionali: One Eye Force; 2020 Freedom Fighters; 2020 Texas Gladiators
Nazione: Italia, Germania
Durata: 95 minuti
Regia: Joe D’Amato, con il nome di Kevin Mancuso; George Eastman
Anno: 1982
Cast: David Green, Sabrina Siani, Harrison Muller, Peter Hooten, Al Cliver, Harrison Muller Jr.

Trama:

Dopo una terribile guerra nucleare, la legge che regola il mondo è ormai solo quella del più forte. Alcune persone però, nel tentativo di ricostruire una civiltà pacifica, si recano in una città, dove lavorando e vivono come facevano in passato. Attirati però da una nuova fonte di energia utilizzata dai cittadini, la banda Black One andrà a conquistare la città. Nonostante la resistenza, i più organizzati e tecnologici invasori schiavizzano la popolazione. Ci sono però dei ribelli che si oppongono a questa situazione…

Secondo me:

Joe d’Amato è stato un’altro grande della cinematografia italiana, tanto che oggi gli viene dedicato un festival a Marina di Pietrasanta. Spesso i suoi film sono una contaminazione di generi, creando spesso opere originali (almeno per i tempi), è stato inoltre il primo a girare film porno in Italia (con Sesso nero), e poi svariati titoli con Rocco Siffredi, Selen ecc, soprattutto negli ultimi anni della sua vita artistica. Prima di darsi al porno però ha girato horror (Antropophagus, Sangue Negli Abissi, ma anche Le Notti Erotiche dei Morti Viventi e Porno Holocaust), fantasy (la saga ispirata a Conan il Barbaro), western (Giubbe Rosse).
Il film che vi presento è un Fantasy-Western con ambientazione post-apocalittica. Questo è considerato uno dei migliori film del regista, ma per me è abbastanza una simpatica cagata!
Diretto assieme al fedele collaboratore George Eastman (pseudonimo di Luigi Montefiori), non è brutto, ma è molto mediocre, infatti, almeno per i primi 3/4 il film è semplicemente una pellicola d’azione molto maschia, senza alcuna scena memorabile o colpi di scena (unico elemento particolare sono i ridicoli scudi termici bucati dei soldati, usati contro i proiettili).
La peculiarità del film sta nel finale, quando per oltrepassare le difese nemiche vengono convocati nientemeno che….. gli indiani armati di arco e frecce!
Altra cosa che ho capito guardando questo film è che in una produzione post-apocalittica italiana del periodo non possono mancare le moto, presenti sia ne I Predatori dell’Anno Omega, che ne I Guerrieri dell’Anno 2072.

Film mediocre, ma che potrebbe essere apprezzato da qualcuno. Provate a concedergli una possibilità.

2 Responses to “Anno 2020: i gladiatori del futuro”

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