Titolo originale: San suk si gin ; 新宿事件
Nazione: Hong Kong
Durata: 92 minuti
Regia: Derek Yee Tung-Sing
Anno: 2009
Cast: Jackie Chan, Naoto Takenaka, Daniel Wu, Jinglei Xu, Masaya Katô, Tôru Minegishi, Jack Kao, Kenya Sawada, Hiroyuki Nagato, Yasuaki Kurata, Bingbing Fan, Paul Chun, Suet Lam, Kar Lok Chin, Ken Lo

Trama:

Steelhead (Tietou in originale) è un clandestino cinese appena arrivato in Giappone per ritrovare la sua innamorata. Giunto a Tokyo, si stabilisce nel quartiere Shinjuku dove rincontra il vecchio amico Jià che gli farà da mentore. Silverhead vuole diventare un cittadino regolare, ma per farlo ha bisogno di soldi e diventa il capo di una banda criminale che presto si farà notare dalla Yakuza. Riuscirà a guadagnarsi la fiducia di Eguchi, un pezzo grosso dell’organizzazione ma presto le cose inizieranno ad andare per il verso sbagliato…

Secondo me:

Dopo una marea di stupidissime commedie d’azione americane finalmente Jackie Chan decide di tornare in patria a recitare in un ruolo serio. Conosciuto in gran parte del mondo con il titolo Shinjuku Incident, in Italia questo film è uscito con l’enigmatico titolo “La Vendetta del Dragone” probabilmente per prendere un pò per il culo il pubblico e far fare due spiccioli in più al distributore. Quando ho preso il film, visto la pesenza di Jackie Chan, un sacco di mafiosi e produzione di  Hong Kong, mi aspettavo un film pieno di azione e kung-fu ma in realtà non è proprio così. Jackie Chan è infatti un immigrato normale, un pò più carismatico e intraprendente degli altri che riuscirà a mettersi a capo di una serie di piccoli criminali donando loro una buona dose di potere che però loro, senza la guida del personaggio di Jachie Chan non riusciranno ad amministrare. Qualche pugno o coltellata il buon vecchio Jackie la da, ma sempre in maniera abbastanza impacciata. Comunque il risultato è più che buono.
Mi è piaciuta molto l’ambientazione, che mette in evidenza soprattutto il rapporto tra il Giappone e la Yakuza, che opera quasi alla luce del sole. Un pò meno bella è invece la narrazione, che in alcuni punti si rivela troppo veloce e lascia molto all’intuizione dello spettatore. Bruttissimo poi il cambiamento di Jiè, personaggio di Daniel Wu, che si trasforma in una specie di cantante dei Tokyo Hotel drogato per motivi un pò stupidi.
Da segnalare infine la presenza nel cast di una delle donne più belle che abbia mai camminato su questo pianeta: la splendida Fan Bingbing.

Film carino ma non eccezionale che comunque può servire a far capire che Jachie Chan non è solamente quello dei terribili Rush Hour, Lo Smoking o il Giro del Mondo in 80 Giorni (dove c’è anche Daniel Wu…)

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